Non si può certo dire che questa edizione dell’Eccellenza lucana non sia appassionante ed entusiasmante, e l’ennesimo cambio al vertice ne è la palese dimostrazione.
La Lykos cade al “Michetti” e cede il passo a Ferrandina e San Cataldo, entrambe corsare. L’equilibrio però resta l’ingrediente principale della stagione, sei squadre racchiuse in due punti non è cosa normale, o forse sarà perché non c’è ancora la squadra che può etichettarsi “ammazza campionato”. Lo scorso anno, dopo gli stessi turni, il Francavilla, che guidava con 31 punti, aveva già fatto capire a tutti come sarebbe andata a finire, quest’anno i dubbi sono più che legittimi, perché si viaggia con sette punti di ritardo, e difatti Ferrandina e San Cataldo guidano con 24.
È presto per parlare, perché il campionato è lungo, ma un plauso ai dirigenti sancataldesi va fatto, perché hanno sempre creduto nel lavoro svolto da mister Volini nonostante una partenza abbastanza critica, per la cronaca, un solo punto nelle prime cinque gare. Per la serie il lavoro paga sempre, ma solo se hai la fiducia incondizionata da parte di chi ti ha ingaggiato. Forse nessuno aveva puntato più un cent sul San Cataldo, oggi il giusto premio è arrivato.
Premiata anche la costanza del Ferrandina che, senza proclami, ora è li sul gradino più alto del calcio dilettantistico lucano.
Dalla gioia dei rossoblù sancataldesi e aragonesi, alla delusione, perché non erano certo queste le aspettative della vigilia, di Melfi ed Avigliano. Dalle due neopromosse, specie dalla compagine federiciana, onestamente ci si aspettava qualcosa in più. L’equilibrio che regna lascai ben sperare i colori giallo verdi, che hanno ancora tempo per rilanciare le proprie ambizioni, i play off sono a tre punti. Discorso un po' diverso dai granata, che sono scivolati in piena zona play out e domenica, contro una diretta concorrente, hanno decisamente perso una ghiotta occasione per uscire fuori dal “tunnel”.
La settima vittoria di fila della neo capolista San Cataldo porta la firma di Falco, sua la rete, realizzata al 1’ di gioco, che è servata per espugnare Tricarico, altra squadra che forse ha deluso un po' le aspettative della vigilia. Kisseih, Parisi e Gnegnery sono stati i giustizieri dell’Oraziana Venosa, che era tornata in gara con Bueno, ma senza però poi riuscire a completare l’opera. Esordio amaro per mister De Stefano, il terzo a sedersi sulla panchina oraziana quest’anno, in campionato, ma c’è sempre la Coppa Italia che può dare soddisfazioni.
Al “Pisicchio” la Lykos cade per la terza volta in questo campionato ed è una caduta che fa rumore perché costa la vetta ai ragazzi di mister Scarfone. Di sicuro non si drammatizza più di tanto a Tolve, anche perché la squadra sta regalando gioie e soddisfazioni. Martinez e Cirelli i giustizieri dell’ex capolista. Gli jonici si avvicinano così al podio così come l’Angelo Cristofaro e il Montescaglioso.
Gli altobradanici sono riusciti a piegare la resistenza del Pomarico solo nell’ultimo quarto d’ora. Il gol di Djongambo ha forse spezzato le gambe ai pomaricani, che nel recupero hanno subito il gol del 2 a 0 per mano di Juan Moyano. Il Montescaglioso è invece uscito vincitore dal “Corona” grazie ad una rete di Pentimone, prima erano andati a segno Dambros per gli ospiti e Monaco per i locali. Vultur che scivola in zona play out scavalcato dal Paternicum, corsaro ad Avigliano grazie alle reti di Salvia e Nardozza.
Canavese ha invece deciso la sfida tra la Santarcangiolese e il Lavello, mentre Brienza e Melfi si sono equamente divise la posta in palio. Brienza avanti due volte e sempre raggiunta, Parrini impatta il gol di Casalini, mentre Franceschi quello di Coiro (rigore).
Poche le reti messe a segno in questo turno, 19, al di sotto della media stagionale, che è pari a 22,8.
Capriati guida la classifica dei marcatori (9) seguito da Ferreira e Martinez (8).
Ferrandina vanta il miglior attacco (26), mentre il Brienza il peggiore (9). La difesa meno battuta bè quella dell’Angelo Cristofaro (8) che si contrappone a quella dell’Oraziana Venosa (32), che è la più perforata.